Un encomio del Comune di Carate all’Ospedale cittadino

Ospedale di Carate

Conferito, ieri sera, dal Sindaco Luca Veggian, a nome dell’Amministrazione Comunale di Carate, un “encomio solenne a coloro che sono stati impegnati, in prima linea per fronteggiare la pandemia COVID 19” presso il centro di via Mosè Bianchi. 

A rappresentare la comunità ospedaliera di Carate erano presenti in sala Consiliare, luogo in cui s’è tenuta la cerimonia, oltre al Direttore Generale dell’ASST Nunzio Del Sorbo, Mauro Brighenti, anestesista, Katia Berardi, infermiera (“bad manager”), Manuela Pozzoli, operatrice socio sanitaria, Francesca Baruffi, infermiera di area chirurgica.

 

BOX 

 

Alcuni numeri utili a “fotografare” statisticamente il periodo COVID all’Ospedale di Carate. Li ha richiamati il Direttore Del Sorbo ringraziando il Comune per il riconoscimento e gli operatori ospedalieri.

 

RICOVERI

In totale sono stati ricoverati 270 pazienti COVID positivi, di cui 224 da Pronto Soccorso e 46 accettati da altre strutture.

Il primo paziente risultato poi positivo è stato ricoverato il 29 febbraio; gli ultimi due pazienti positivi sono stati dimessi (o meglio, trasferiti a Vimercate) il 16 giugno scorso, 108 giorni dopo.

L'esito dei 270 ricoveri? 66 trasferiti ad altri centri; 57 i deceduti; 147 i dimessi ovvero guariti.

Dei pazienti positivi transitati presso l’Ospedale, 19 sono risultati residenti a Carate 

 

LOGISTICA

Sono stati 76 i posti letto massimi occupati, su 76 totali messi a disposizione tra 4°e 5° piano del monoblocco, originariamente destinati a degenze esclusivamente chirurgiche. Nel periodo di massimo afflusso, i posti letto di Medicina interna sono passati da 33 a 87, solo 11 dei quali destinati a pazienti negativi.

 

L’attività chirurgica elettiva è stata sospesa con il mantenimento delle sole urgenze provenienti dal PS e dalle richieste differibili (prevalentemente oncologiche e traumatologiche) delle quattro specialità presenti a Carate (Chirurgia Generale,
 Ortopedia, Ginecologia, Urologia).

Appena entrati a regime i reparti, sono stati studiati percorsi differenziati, fin dal primo approccio in PS, tra i pazienti sospetti o conclamati COVID e i pazienti negativi.

 

PRONTO SOCCORSO

Nel trimestre marzo-maggio il Pronto Soccorso ha registrato 4.179 accessi, circa il 41% dell'atteso (considerato un totale annuo di più di 40.000 accessi nel 2019 e quindi circa 10.000 accessi a trimestre)

Di tutti gli accessi in PS contati nei tre mesi, 279 pazienti sono risultati positivi al tampone (180 a marzo, 83 ad aprile, 16 a maggio). Tra essi, 47 dimessi a domicilio con obbligo di isolamento domiciliare perché poco sintomatici. Gli altri sono passati al ricovero.